I nostri testimonial di successo. La storia di Antonio
Se non mi occupassi di libri, oggi, io davvero non so di cosa potrei occuparmi altrimenti.
La prima volta che ho realizzato che lavorare in mezzo ai libri, parlarne, occuparmene era quello che volevo fare “da grande”, era una domenica di luglio ormai di qualche anno fa. Era il mio primo giorno di lavoro in una libreria a Roma. Ero lì per pura fortuna, almeno secondo me, richiamato dopo qualche giorno l’aver lasciato il mio curriculum. Lì, quella domenica, cominciava la mia avventura in mezzo ai libri, da libraio. Poco sapevo, tanto avevo ancora da imparare.
La seconda volta è stata un po’ di tempo dopo. Ero al Salone del libro di Torino, allo stand di un editore indipendente a vendere libri. Ero lì grazie alla Scuola Librai, che frequentavo quell’anno. All’inizio mi sentivo impacciato, non conoscendo a menadito tutti i libri in catalogo e per una decina di altri motivi. Ero però stato accolto per quei pochi giorni come in una famiglia. E a quella famiglia devo ancora tanto, per i suggerimenti e le amicizie che mi porto ancora dietro.
La terza volta, o potrebbe anche essere la centesima, fa lo stesso, ero da Verso, la libreria dove lavoro da cinque anni a Milano. Avevo in mano “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia” di Leonardo Sciascia. Erano giorni che ero distratto dalla nostalgia, da isolano che sono. Non so cosa, non so perché, di sicuro c’entra anche un po’ quel libro: in quel momento nel fare quel che facevo mi sono sentito “figlio della fortuna; e felice” come Candido, solo che intorno a me avevo almeno una decina di colli pieni di libri da sistemare.