Facce da SLI. Intervista a Sergio Salis, docente del Corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria.

Sergio Salis è il docente che si occupa del modulo “Sviluppo imprenditoriale e Team Building” all’interno del Corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria 2022 organizzato da Scuola Librai Italiani, su iniziativa dell’Associazione Librai Italiani (Ali-Confcommercio) e in collaborazione con l’Università Ca’Foscari di Venezia.

Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Sergio, che ci ha raccontato qual è il suo ruolo all’interno del corso e cosa insegna agli allievi che vi partecipano.

Parlaci un po’ di te: chi sei, qual è il tuo background e qual è il tuo compito all’interno del Corso.

Sono un imprenditore e ho iniziato questo lavoro quando avevo 25 anni in una startup tecnologica. Da sempre mi sono occupato di innovazione, intesa come un insieme di processi che consentono l’evoluzione di un determinato ambito attraverso il miglioramento continuo. Con questo background aziendale mi occupo anche di consulenza strategica e supporto le organizzazioni al cambiamento.

Partecipo al Corso con il modulo dedicato allo “Sviluppo imprenditoriale e Team Building”, attraverso il quale aiuto gli allievi a mettere in luce il loro potenziale.

Infatti, nel lavoro come nella vita, è importante la consapevolezza dei propri talenti personali anche se poi, per utilizzarli al meglio, è necessario un percorso in cui le qualità soggettive siano messe al servizio dell’idea di impresa.

Anche la libreria è un’impresa, e dunque va gestita seguendo precise dinamiche aziendali.

Come avviene la gestione del tuo lavoro? Quali sono le dinamiche di gruppo che si instaurano fra gli allievi? Qual è il tuo ruolo?

Il mio lavoro è quello di aiutare i partecipanti a far emergere i propri valori, quelli che li spingono a voler diventare librai e sui quali dovranno costruire il senso delle azioni quotidiane una volta che si sarà sul campo. Il corso prevede diversi moduli e di conseguenza non si ha troppo tempo a disposizione, ma cerchiamo di farlo fruttare al massimo proponendo l’interazione tra i partecipanti come strumento per conoscere gli altri, ma anche se stessi. Di solito organizzo dei gruppi di lavoro in cui l’obiettivo diventa capire perché si vuole intraprendere la professione di libraio.
I partecipanti lavorano con questa primaria domanda in testa e attraverso dinamiche di confronto si facilita la coesione e l’unità da parte dei membri del gruppo, facilitando la nascita delle idee intorno alle quali i gruppi lavoreranno per i Project Work.

Parlando del Project Work: in cosa consiste il lavoro? Qual è lo scopo pratico, per chi vuole aprire e/o lavorare in una libreria? Come è cambiata la gestione del Project Work nel passaggio dal corso in presenza a quello on-line? Quali i vantaggi e gli svantaggi?

Il lavoro nel Project Work è quello di formare i librai del futuro insegnando loro come si gestisce una libreria. Durante il modulo si crea un vero progetto sulla libreria, comprensivo di ricerche di mercato e business plan; i gruppi lavorano intorno a una idea di libreria mettendo in conto gli aspetti legati all’estetica ma anche quelli più pragmatici che riguardano la logistica, l’affitto, l’allestimento ecc.

Possiamo dividere questa fase in 3 sezioni: nascita dell’idea; strumenti teorici attraverso i quali applicarla; applicazione pratica.

Questo percorso ha due anime: la prima è relativa al management e parte dall’Università Ca’ Foscari, poi c’è quella pratica a cura dell’Associazione Librai. A seguito del corso i partecipanti hanno accesso a uno stage in libreria, dove potranno mettere a frutto ciò che hanno imparato anche grazie al confronto con librai e case editrici durante il percorso. Inoltre, visiteranno le fiere dedicate al libro perché imparare a gestire una libreria significa anche avere a che fare con tutta la comunicazione che vi ruota attorno.

Per quanto riguarda il passaggio dal corso in presenza a quello online, le dinamiche non sono poi così diverse. Anzi, la fruizione online aiuta a ottimizzare i tempi e riduce le distanze; le piattaforme nate o potenziate di recente per fronteggiare le restrizioni dovute alla pandemia funzionano bene, sono professionali e permettono metodologie di approccio differenti, di gruppo e frontali; per questo nel mio modulo utilizzo entrambe le modalità.

Quali consigli daresti oggi a chi si iscrive al corso per librai?

Non ho un vero e proprio consiglio, vorrei però fare una riflessione: tanti allievi partono con l’idea che la libreria sia una missione sociale per migliorare il mondo con l’aiuto della cultura e della bellezza. Durante il corso scoprono che il cuore, purtroppo, non basta. La libreria è un’impresa e lo scopo del corso è imparare a gestire anche l’aspetto burocratico e amministrativo; quindi, il mio consiglio è quello di vedere l’intero percorso come una possibilità per crescere da un punto di vista sia personale che professionale.

Bisogna iscriversi con la consapevolezza di essere pronti a diventare imprenditori ancora prima che librai: affrontare i diversi step con serenità e restare positivi aiuterà chi persegue un sogno a portarlo “sulla terra”, affinché diventi reale.

Volontà, attitudine, passione e tanto, tanto metodo sono le caratteristiche richieste ai partecipanti per far fruttare al meglio questa esperienza.