Innovazione in libreria
Sergio Salis, docente del Corso di Alta Formazione in Gestione della Libreria ci ha raccontato un po’ di sé e della sua idea di innovazione per quanto riguarda il mestiere del libraio.
“Lavoravo per una libreria e poi il lavoro è diventato passione, così è nata la mia collaborazione con l’Associazione Librai Italiani”.
Inizia così la chiacchierata con Sergio Salis, il suo parere attento e scrupoloso può essere d’aiuto ai giovani che, come lui, sentono il mestiere del libraio più come una vocazione che come attività di commercio.
Qual è l’approccio del libraio al mondo che cambia?
C’è stato un periodo in cui le librerie in Italia hanno avuto una particolare difficoltà economica dovuta al calo delle vendite, paradossalmente a ciò, la voglia dei giovani di intraprendere il mestiere del libraio è cresciuta.
Abbiamo assistito ad un aumento dei librai, intesi come imprenditori sociali, ma purtroppo non riconosciuti come tali. Spesso infatti, si pretende che il libraio guadagni esclusivamente dalla sua attività di commerciante, mentre si tende a svalutare il valore della professione nei confronti del pubblico, che è decisamente superiore rispetto al margine sul guadagno.
Fortunatamente, questa attenzione verso la professione del libraio è cresciuta nel tempo (in parte anche grazie al governo che si è mosso in funzione di questo valore). Si spera che, in futuro, il valore che la libreria apporta alla comunità possa essere riconosciuto anche dagli utenti stessi.
Parliamo di innovazione…
L’elaborazione di nuovi modelli di libreria, all’interno di un mondo che cambia così velocemente è difficile da immaginare.
Innanzitutto, come premessa, è necessario un cambio di mindset, ragionare sul fatto che il mondo non è fermo, allo stesso modo i modelli proposti non possono rimanere gli stessi. Per fare in modo che ciò avvenga, il mondo dei librai e delle librerie deve essere disponibile a rivedere costantemente il modo in cui apporta valore al mercato.
Questa tipologia di cambiamento è attuabile solo innescando un processo di riorganizzazione e innovazione, non esistono ricette da manuale, è un meccanismo che deve essere reso sempre attivo; questo può essere il ruolo dell’Associazione Librai Italiana: far sì che le librerie siano al passo con i tempi nella ridefinizione del modello di business.
È consigliabile, per un futuro migliore, dare un valore diverso alla professione del libraio rispetto al passato, non basta pensare alle librerie come ad un mero esercizio commerciale ma a luoghi in cui diffondere cultura e in cui ritrovarsi, (valore intrinseco che accompagna il valore monetario). Basterebbe rendere questi concetti più comprensibili per la società in modo che possano avere il loro giusto riconoscimento.
È necessario che questa strategia venga attuata nei prossimi anni poiché il commercio puro del libro ha già competitor forti, per continuare ad essere soggetti attivi in questo settore è necessario raccontarsi meglio, raccontare il valore e il vantaggio che la libreria apporta alla società.
Sarebbe interessante inoltre se, nel prossimo futuro, si portassero all’interno delle librerie i concetti di sostenibilità e di economia circolare, come già accade per altri settori.
“Non esistono ricette attuabili per il cambiamento, l’unica cosa che aiuta è l’approccio al cambiamento, che si spera sia sempre un approccio creativo aperto e dinamico”.